WOUNDED WORDS WOUNDING WORDS
a cura di Marta Cereda
Biblioteca Capitolare, Verona
9 – 26 ottobre 2025
La mostra, curata da Marta Cereda alla Biblioteca Capitolare, uno dei luoghi simbolo della memoria scritta europea, presenta una serie di lavori che mettono in luce il valore rivoluzionario della parola, provenienti sia da collezioni private sia dalle gallerie che partecipano ad ArtVerona.
La Capitolare - considerata la più antica biblioteca ancora attiva al mondo, con un fondo prezioso di oltre 1200 manoscritti - diventa spazio di confronto dove alle parole custodite nei codici si sovrappongono i segni dell’offesa subita: nel 1945 l’edificio venne bombardato e distrutto, alcuni volumi furono danneggiati e ancora oggi conservano schegge, bruciature, frammenti.
In questo contesto di storia e resistenza, prende forma un percorso espositivo che porta lo sguardo sulla parola come campo di tensione, per indagare il rapporto tra linguaggio, ideologia e, talvolta, violenza.
Le opere selezionate - dipinti, sculture, fotografie, installazioni, video, azioni - ne esplorano il potenziale ambivalente: strumento di comunicazione ma anche di manipolazione; veicolo di verità, ma anche di propaganda; arma e rifugio, costruzione e conciliazione.
In un percorso che si dipana e si integra negli spazi museali, Wounded Words Wounding Words riflette su come le parole possano diventare azioni: atti che feriscono, che difendono, che separano, che uniscono. Per questo, lo spirito critico torna a essere gesto radicale: ogni parola è una scelta e ogni scelta può essere un atto di rivoluzione e resistenza.
Tra gli artisti in mostra: Vincenzo Agnetti, Mirella Bentivoglio, Alighiero Boetti, Marcel Broodthaers, Marcello Carrà, Dina Danish, Tacita Dean, Gaia De Megni, Marco De Sanctis, Marlene Dumas, Milli Gandini, Alfredo Jaar, Maria Lai, Teresa Margolles, Sabrina Mezzaqui, Rebecca Moccia, Shirin Neshat, Man Ray, David Reimondo, Micol Roubini, Sarenco, Markus Schinwald, Marinella Senatore, Giulio Squillacciotti, Armando Testa, Tobias Zielony, Andrea Zittel.
Giovedì 9 ottobre alle 19:00 (ingresso riservato, su invito) va in scena la performance di Gaia De Megni, Propaganda, che utilizzerà una parte dei dialoghi del film Cannibali di Liliana Cavani (1970) e altri elementi tipici dell’iconografia cinematografica.
Venerdì 10 ottobre, alle 19:00, è in programma la performance di Stina Fors, A Mouthful of Tongues, uno spettacolo di magia in cui la voce appare staccata dal corpo dell’artista. Il suo lavoro è ricco di tensione, umorismo e potenza pura. L’intervento fa parte del progetto It sounds like another word, curato da Nicola Giuliani - fondatore di Campo Base Projects.
9 – 26 ottobre 2025
Orari mostra:
Giovedì 9 ottobre, inaugurazione su invito
Venerdì 10 e Sabato 11 ottobre ore 10:00 - 21:00
Domenica 12 ottobre ore 10:00 - 19:00
Dal 13 al 26 ottobre, ore 10:00 - 18:00
Chiuso il mercoledì
Performance:
Giovedì 9 ottobre, ore 19:00 performance Propaganda di Gaia De Megni (accesso su invito)
Venerdì 10 ottobre, ore 19:00 - 14:00 performance A Mouthful of Tongues di Stina Fors
Marta Cereda
È una curatrice indipendente e direttrice artistica di Careof, organizzazione no profit per l’arte contemporanea fondata nel 1987 e attiva a Milano.
Tra i progetti curatoriali recenti: Mirrorball, una mostra ideata in occasione di Milano Art Week 2025; A Place to Stay di Cecilia Mentasti, una produzione di Video Sound Art presentata da Careof nel 2024, con catalogo pubblicato da Corraini Edizioni, co-curata con Laura Lamonea; La prima volta, una mostra collettiva realizzata a Casa Testori, a Novate Milanese nel 2024, accompagnata da un libro; Comete. Avanguardie di un altro sistema solare, una serie di proiezioni e incontri presso Anteo Palazzo del Cinema a Milano nel 2024, co-curata con Marta Bianchi; Tungsteno. Memorie e falsi ricordi, una rassegna di video dagli anni Settanta a oggi sul tema della criptomnesia, presentata da Careof nel 2023.