Il progetto curato da Marta Cereda alla Biblioteca Capitolare, uno dei luoghi simbolo della memoria scritta europea, presenta una serie di lavori che mettono in luce il valore rivoluzionario della parola, provenienti sia da collezioni private sia dalle gallerie che partecipano ad ArtVerona. Le opere entreranno in dialogo con il patrimonio di oltre 1200 manoscritti che la biblioteca conserva, creando una relazione inedita tra contenitore e contenuto e sottolineando il valore dello spirito critico in ogni tempo.
La Capitolare – considerata la più antica biblioteca ancora attiva al mondo – diventa spazio di confronto, dove alle parole custodite nei codici si sovrappongono i segni dell’offesa subita: nel 1945 l’edificio venne bombardato, alcuni volumi furono danneggiati e ancora oggi ne conservano i segni. In questo particolare contesto, prende forma un percorso espositivo che interpreta il linguaggio come campo di tensione. Le opere selezionate – dipinti, sculture, fotografie, installazioni, video, gesti – provenienti da collezioni pubbliche e private, ne esplorano il potenziale ambivalente: strumento di comunicazione, ma anche di manipolazione; veicolo di verità, ma anche di propaganda; arma e rifugio, costruzione e conciliazione.
Biblioteca Capitolare