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L’Habitat in fiera è dedicato a Fabio Mauri

 

Habitat è un format che indaga la relazione tra l’opera, lo spazio e il pubblico, dove l’opera diventa un ambiente da frequentare, fruire, appunto un habitat, da “abitare”, offrendo al visitatore l’opportunità di misurarsi con la sua fisicità, la sua dimensione spaziale, il suo farsi esperienza. Il progetto nasce con l’idea di approfondire un filone di ricerca specifico: quello che emerge in Italia a partire dalla fine degli anni ’40 su impulso di Lucio Fontana e che trova il suo momento apicale negli anni ’60, sviluppando nel tempo percorsi diversificati fino ad arrivare al presente. Il visitatore è quindi invitato non solo a “guardare” ma anche a “vivere” le opere, ad “entrare in esse”.

Per la terza edizione di Habitat, in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri di Roma, negli spazi della fiera verrà presentata per la prima volta la collezione completa degli Zerbini di Fabio Mauri, uno dei lavori più iconici ed evocativi dell’artista. Realizzati a più riprese tra il 1995 e il 2009, gli Zerbini sono opere in cui linguaggio, forma e fruizione diventano una cosa sola. In essi, l’artista mette letteralmente in terra pensieri e riflessioni, invitando il pubblico ad entrare nell’opera, calpestandola, immergendosi nel suo significato indissolubilmente insito nella materia.

Fabio Mauri, Zerbini, 2009, Veduta espositiva, (d)OCUMENTA 13, Kassel 2012. Ph. Claudio Abate

 

Fabio Mauri, Nessun segno particolare di cultura è fuori da un testo generale storico e nessun testo generale storico o interpretazione di mondo è fuori dall’enigma più generale dell’universo, 2009 e the end, 2009, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli. Ph. © Andrea Guermani

 

Veduta espositiva della mostra Fabio Mauri, Fundación PROA, Buenos Aires 2014. Ph. João Musa

 

Veduta espositiva della mostra Fabio Mauri. Etc., Galleria Michela Rizzo, Venezia 2009. Ph. Sandro Mele

 

“Gli zerbini sono in fondo l’ultima possibile metamorfosi dello schermo” - scrive Laura Cherubini nel testo* che ricostruisce la genesi e lo sviluppo di questo lavoro - “come se, negli ultimi anni, Fabio Mauri tornasse a un’idea di schermo modificata. Dal The End iniziale riprende più tardi il lavoro sulle parole e lo intensifica.” Un’anticipazione di queste opere si è avuta nel 1995 con Lo zerbino ariano (nella mostra tenuta presso lo studio Bocchi di Roma), dove la scritta è pirografata e c’è traccia di bruciature. Continua nel 2001, con L’ospite armeno, esposto in una mostra all’Isola degli Armeni a Venezia, dove l’artista bucava lo zerbino arrivando a far coincidere forma e contenuto. Nel 2008, alla Galleria Martano di Torino, veniva presentato Lo zerbino Insolubile, opera enigmatica in cui la frase nasce con l’oggetto stesso. Gli Zerbini del 2009 furono invece presentati alla mostra postuma dell’artista, da lui progettata: Fabio Mauri, etc alla Galleria Michela Rizzo di Venezia.

 

Fabio Mauri, Roma anni novanta. Foto © Elisabetta Catalano

 

Lo Studio Fabio Mauri - Associazione per l’Arte L’Esperimento del Mondo è un’associazione culturale senza scopo di lucro fondata nel 2000 da Fabio Mauri e portata avanti, dopo la sua scomparsa, dal fratello Achille, insieme agli eredi e ad alcuni storici collaboratori dell’artista. Nel 2023 Santiago Mauri rileva la presidenza dal padre Achille, affiancato dal fratello Sebastiano nel ruolo di vice-presidente e da Ivan Barlafante in qualità di direttore dello Studio. L’Associazione si avvale della consulenza di un comitato scientifico presieduto da Carolyn Christov-Bakargiev e composto da Francesca Alfano Miglietti, Laura Cherubini e Andrea Viliani. La sede si trova a Roma, a pochi passi dal Colosseo, in un ampio spazio che l’artista restaurò e utilizzò come laboratorio e magazzino dai primi anni duemila. Nata come strumento per sviluppare attività e progetti legati all’arte e alla didattica, dopo la scomparsa di Fabio Mauri, l’associazione diventa archivio d’artista, occupandosi della conservazione e catalogazione delle opere, dell’archiviazione di fotografie e di documenti, della perizia e del rilascio di certificazioni d’autentica, della promozione di attività finalizzate alla divulgazione del pensiero e dell’opera di Fabio Mauri.

 

 

 

 

*pubblicato in Fabio Mauri, Ideologia e memoria, Bollati Boringhieri, Torino 2012, p. 157.